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Netflix punta al trilione: il piano per conquistare il 5% della spesa TV mondiale (e non solo)

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netflix trilione

Ted Sarandos, co-CEO di Netflix, ha ribadito con decisione l’ambizione di lungo termine della piattaforma di streaming: raggiungere una valutazione da mille miliardi di dollari. Secondo il manager, questo traguardo è realistico se l’azienda saprà eseguire con precisione la propria strategia di crescita. Un dato guida la visione di Sarandos: oggi Netflix intercetta solo il 5% della spesa televisiva globale, un mercato che vale complessivamente 650 miliardi di dollari. Uno spazio di crescita immenso.

Una strategia globale in tre fasi

netflix ted sarandos

Alla base di questa ambizione c’è una strategia di espansione internazionale strutturata e già collaudata. Netflix adotta un modello in tre fasi per entrare nei nuovi mercati, combinando contenuti originali locali con una distribuzione mirata. L’approccio si è rivelato vincente: serie come Dark, prodotta in Germania, hanno dimostrato che “le grandi storie superano i confini”, contribuendo a un aumento del 19% degli abbonati europei.

Per accelerare la penetrazione nei mercati emergenti, Netflix stringe alleanze con operatori di telecomunicazioni locali, come Jio, Vodafone e Airtel in India. Qui, l’introduzione di un piano mobile ultra-economico (2,70 dollari al mese) ha trainato quasi la metà delle nuove sottoscrizioni in un solo trimestre. Un segnale chiaro: l’adattamento alle economie locali è essenziale.

Oltre lo streaming: eventi live, Broadway e podcast

Ma Netflix non si ferma al video on demand. L’azienda sta ampliando il proprio raggio d’azione con esperienze dal vivo come Stranger Things: The First Shadow, uno spettacolo teatrale che Sarandos definisce “parte Broadway, parte corsa adrenalinica”. All’orizzonte ci sono anche sport in diretta e podcast video, elementi chiave di quella che Sarandos chiama “globalizzazione esponenziale”.

La spinta della pubblicità: da esperimento a pilastro

Un altro asse fondamentale della crescita è la pubblicità. Dopo aver lanciato il piano supportato da inserzioni, Netflix ha raddoppiato i ricavi pubblicitari nel 2024 e prevede un ulteriore raddoppio entro il 2025. Questo modello ha avuto una rapida adozione: oltre il 55% delle nuove iscrizioni nei mercati dove è attivo arriva proprio dal piano pubblicitario, con un incremento degli abbonati del 30% trimestre su trimestre.

A sostenere questa impennata c’è la nuova piattaforma pubblicitaria proprietaria, già attiva negli Stati Uniti e in Canada e in arrivo in altri dieci paesi entro il 2025. Questo sistema interno offre targeting più preciso, flessibilità d’acquisto per gli inserzionisti e strumenti avanzati di misurazione. L’obiettivo è conquistare una quota significativa del mercato connected TV, stimato in 25 miliardi di dollari. Gli analisti prevedono ricavi pubblicitari superiori a 6 miliardi entro il 2027 e fino a 10 miliardi entro il 2030.

L’obiettivo: 410 milioni di abbonati entro il 2030

Il piano di lungo periodo prevede un incremento costante della base utenti: dai 302 milioni attuali a 410 milioni entro il 2030. Un aumento di circa 18 milioni di abbonati ogni anno, pari a un tasso di crescita annuo composto del 5%. Un ritmo più moderato rispetto al passato, ma comunque ambizioso.

I margini di crescita maggiori sono nei mercati internazionali, in particolare in India e Brasile, dove la penetrazione della banda larga è in rapida espansione. Il Nord America, dove Netflix è già presente nel 75% delle famiglie con internet veloce, rappresenta ormai un mercato saturo.

Questa crescita sarà essenziale per raggiungere gli altri due grandi obiettivi finanziari: raddoppiare i ricavi annuali fino a circa 80 miliardi di dollari e triplicare il reddito operativo a 30 miliardi entro il 2030.

Verso il futuro del colosso dello streaming

Netflix punta in alto. E con una strategia globale raffinata, espansione nei contenuti live, un modello pubblicitario in piena maturazione e una crescita costante degli abbonati, l’obiettivo della valutazione da mille miliardi di dollari sembra sempre più concreto. La sfida è aperta, ma il piano è chiaro.

Trader, opinionista ed esperto di mercati azionari e criptovalute. Uno dei primi investitori in Italia a credere in Bitcoin e diventarne un profondo conoscitore. Collabora con FinanzaDigitale dal 2014.

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